Intervista a una postulante delle Benedettine di Fermo.
- Come hai cominciato a capire che il Signore ti stava chiamando alla vita religiosa?
- Come hai cominciato a capire che il Signore ti stava chiamando alla vita religiosa?
- Ho sempre cercato Dio, ma non avevo coscienza di una probabile vocazione fino alla sosta in Monastero per qualche giorno di preghiera. Un colpo di fulmine in quei pochi giorni che - al rientro - sono stati per me un continuo memoriale ed un pungolo che mi sollecitava a ritornare nel luogo in cui avevo fatto una forte esperienza di Dio.
- Che cos'è che ti affascina della vita contemplativa?
- Mi affascina il primato a Cristo in tutte le cose. Nel mondo, c'è quasi un prurito verso l'interferenza altrui nella propria vita. Si arriva alla maggiore età e ci si vuol costruire da soli, in modo autonomo e non accettiamo di conseguenza una guida che ci aiuti a camminare. Ora invece capisco che occorre essere guidati, non mi fa paura l'obbedienza alla Madre Abbadessa che "nel Monastero fa le veci di Cristo" (Regola di S. Benedetto cap. 2): obbedienza è vera libertà! Madre Cecilia - coadiuvata da una monaca - mi segue con dolcezza e fermezza. Anche i rapporti fraterni si vivono in modo diverso, quando si da’ il primato a Cristo. C’ è un salmo che dice: "Quanto è buono e soave che i fratelli vivano insieme. E’ come olio profumato….lì il Signore dona la vita e la benedizione " (Sl 132). Lo sto sperimentando ogni giorno che passa: l’ altra è per me ‘sacramento’ della Sua presenza, nonostante i limiti e le difficoltà.
- I mondani pensano che sia triste vivere in un monastero di clausura. Tu ti senti triste?
- Anch'io prima sono stata nel mondo (mondana), ma non ho mai pensato che le monache fossero tristi perché è una scelta di vita liberamente desiderata. Ora che ci sono dentro io, confermo quanto detto e sono felice.
- Che cosa provi al pensiero che nel giorno in cui farai la professione religiosa diventerai vera sposa di Gesù Cristo?
- Se sono felice adesso, quel giorno sarò felicissima, piena di gioia, di commozione e stupore per la gratuità dell'Amore di Dio verso di me.
- Che cosa vorresti consigliare alle lettrici del blog che vorrebbero abbracciare la vita consacrata, ma hanno timore di fare il “grande passo”?
- Alle ragazze che hanno timore di fare il "grande passo" consiglio di pregare, d'invocare lo Spirito Santo, d' interagire col Signore fidandosi di Lui che mette in fuga le nostre incertezze, la frequentazione ai sacramenti: la Confessione sistematica e l'Eucarestia.